Visualizzazione di 121-135 di 236 risultati
Itinerari di linguistica storica, teorica e applicata
Contributi di Alfio Lamaia, Santi Messina, Salvatore Menza, Attilio Trovato
I cinque saggi raccolti in questo volume rappresentano i diversi sviluppi di una tradizione di studi che ha la sua radice, storica e di scuola, nell’esperienza lessicografica del Vocabolario siciliano (1977-2002) fondato da Giorgio Piccitto e realizzato sotto la direzione di Giovanni Tropea e di Salvatore C. Trovato. Lo studio del lessico riunisce il dato particolare al sistema generale, la descrizione sincronica alla ricostruzione diacronica, la riflessione teorica all’applicazione concreta, in una circolarità (dall’ipotesi alla osservazione empirica al raffinamento dell’ipotesi) che coinvolge necessariamente tutti i livelli di analisi.
Sono riunite, qui, pagine critiche di argomento siciliano riconducibili sia ad alcuni dei temi, non soltanto i principali, che hanno scandito la quasi cinquantennale ricerca accademica dell’Autore, ormai conclusa, sia ai “valori di vita provinciale” a cui egli è sempre rimasto fedele, pur evitando, con scrupolo, ogni angustia municipalistica e coltivando, anzi, la più viva e tenace curiosità per le sperimentazioni letterarie e artistiche più avanzate, nazionali ed estere. Anche per questo, soprattutto nella seconda parte del volume, si ripropongono degli interventi che, al di là della loro intrinseca rilevanza, possono documentare un fervore di cultura per il quale, in passato, la provincia iblea e Comiso, particolarmente, il paese dove l’Autore è nato e vissuto, si sono distinti (attraverso figure d’intellettuali, riviste, iniziative editoriali, d’arte, ecc.) e che oggi, purtroppo, sembra essersi spento o appannato. Nella speranza che le giovani generazioni vogliano e sappiano recuperarlo e rilanciarlo, magari innovandolo profondamente.
Quello di Monica Strano è una sorta di diario di viaggio, che inizia con il suo trasferimento da Catania a Benevento per andare a lavorare in una clinica veterinaria. L’autrice, e quindi anche la protagonista, è infatti una veterinaria affezionatissima al suo Time, un meticcio mastino siciliano. Attraverso i ricordi del passato e le strane vicende del presente (a Benevento, città di streghe), l’Autrice esplora dubbi e incertezze del suo mondo, sempre alla ricerca di una vita possibile e di risposte concrete soddisfacenti. In questo suo peregrinare nel passato emergono amori, episodi inquetanti, fughe in macchina e strani personaggi. E tanti animali, piccoli e grandi, dei quali la protagonista riesce a percepire i pensieri.
Dagli atti di un convegno sul tema, uno splendido libro sull’eccedenza del Barocco, sia come espressione artistica, sia come pensiero e fede. Dodici studiosi in varie discipline si confrontano, ciascuno nel proprio campo, per raccontare la grandiosità del Barocco che, a partire dal Seicento, ha riempito Palermo e la Sicilia tutta di una grande produzione artistica che tocca i suoi vertici in alcune straordinarie chiese. Il volume, pur nel suo articolato scientifico, è impreziosito da un ricco apparato iconografico, che lo rende un vero e proprio catalogo d’arte del Barocco siciliano.
Con i contributi di: Maurizio Elia, Giuseppe Mineo, Guglielmo Trovato
Massimo Gaglio ha insegnato e vissuto a Catania, lontano dalle principali sedi di contestazione studentesca come Torino, Milano o Roma. Eppure, nel 1971, prima ancora della fondazione di “Medicina e potere”, esce per una piccola casa editrice un suo saggio destinato a far parlare di sé: Medicina e profitto, tesi di discussione per operai studenti e tecnici. Con un argomentare serrato e lucido il saggio smonta con eccezionale durezza l’intero sistema medico, dall’università alla pratica quotidiana, mostrandone la subalternità alla logica del capitale e la scelta del profitto come obiettivo principale. Non per nulla, Gaglio sceglie come lettori – oltre agli studenti – persone che la medicina del capitale la subiscono: operai e tecnici. Scelta che vogliamo riconfermare anche oggi con questa nuova edizione casualmente proposta in tempo di coronavirus, con alcuni interessanti contributi che aiutano a contestualizzare all’oggi il saggio di Gaglio.
Dialogo e poesia in Dante, Brunetto e Boccaccio
Uno dei modi privilegiati attraverso cui i personaggi di un’opera letteraria prendono corpo e acquisiscono realtà è la rappresentazione diretta dei loro discorsi: i dialoghi ci restituiscono, attraverso la mimesi delle sue parole, la voce del personaggio. Il presente volume studia la costruzione del sistema dialogico nel poema dantesco e mette poi a confronto la peculiare struttura drammatica della Commedia con quella di opere come il Tesoretto di Brunetto Latini e la Caccia di Diana e l’Amorosa visione di Boccaccio, due autori uniti a Dante da molteplici legami storico-letterari.
Elementi di psicologia giuridico-forense
L’incontro fra diritto e psicologia non è semplice, né facile. Il diritto è una scienza prescrittiva, legata al mantenimento e ripristino dell’ordine e della sicurezza sociale, e basata su norme e procedure all’interno delle quali gli spazi per la soggettività sono ridotti e ben definiti. Invece, la psicologia è una scienza descrittivo-applicativa, che mira a comprendere i fenomeni e a programmarne i cambiamenti partendo proprio dalla soggettività degli attori sociali. Il diritto tende alla certezza della decisione e usa una logica di causalità lineare, la psicologia introduce la logica della probabilità e si basa su una epistemologia di multi-determinazione e di causalità circolare. Non sempre questi mondi si incontrano sul piano teorico ed epistemologico, pur dovendo convivere e arrivare a dei compromessi nelle aule giudiziarie. Perché questa convivenza sia proficua, occorre anzitutto che ognuna delle due scienze conosca – almeno nelle linee essenziali – i principi e i meccanismi dell’altra.
Introducing Living Sphere è un manifesto aperto che propone una visione alternativa dell’architettura e che prende una posizione precisa nel mondo della disciplina architettonica. Esso è stato concepito per essere uno strumento a disposizione di chi lo legge: questo libro è infatti costruito come una sorta di “macchina” – un assemblaggio – di idee e dinamiche teoriche da ampliare e costruire con spirito rinnovato anche insieme al lettore. La chiave centrale che caratterizza Introducing Living Sphere è il ribaltamento della visione antropocentrica applicata all’ambiente costruito, che viene interpretata come una visione riduttiva e non più operativa al giorno d’oggi.
Da un lato, dunque, l’architettura viene qui presentata come un insieme di pratiche, di idee e di sistemi simbiotici che vivono di relazioni, in un’ottica realmente ecologica. Dall’altro, si prova a sottrarre l’architettura a quella che si ritiene essere un’eccessiva astrazione formale e alla conseguente deriva autoreferenziale. Astrazione e autoreferenzialità trasformano, infatti, le pratiche architettoniche in un linguaggio autonomo, ermetico e in definitiva impenetrabile.
Partendo da queste due idee, Introducing Living Sphere si presenta come un’opera aperta – non conclusiva e anzi altamente modificabile – che suggerisce una possibile strumentazione concettuale e pratica, e che introduce nell’ambiente costruito quella dimensione vitale che spesso l’architettura della modernità ha dimenticato.
Infine, proprio per questa volontà di ribaltare il punto di vista universalmente accettato, il libro presenta un capitolo speciale dal titolo Delirious Sphere. Esso è una linea di fuga, un modo per sovvertire le convenzioni dell’architettura e con esse alcune regole che sono ampiamente accettate e quasi mai messe in discussione. Quindi, con un po’ di ironia, Introducing Living Sphere prova capovolgere “il mondo conosciuto” e prova a immaginare cosa sarebbe successo nell’architettura moderna se avesse accolto al suo interno, fin dall’inizio, la cosiddetta sfera della vita…
[Il libro è edito in inglese e al suo interno presenta anche una traduzione integrale in italiano.]
Per secoli parrocchia del Senato palermitano, la chiesa di Sant’Antonio Abate nel corso della sua storia ha vissuto considerevoli trasformazioni. L’edificio chiesastico, sorto in epoca medievale, ha subìto dapprima l’influsso bizantino-normanno e il suo aspetto attuale è frutto delle significative trasformazioni intervenute nelle epoche successive, dal Rinascimento al primo decennio del secolo XX. Insomma, una storia che per buona parte del secondo millennio si incrocia con le dinamiche socioculturali della città di Palermo. Il volume si presenta in forma corale; i diversi autori hanno offerto il loro contributo a diversi livelli: urbanistico e architettonico (E. Saeli), documentario (C. Gino Li Chiavi, G. Mendola, G. Tulipano), storico-artistico (C. Gino Li Chiavi, S. Grasso, D. Lo Piccolo), estetico-teologico (C. Scordato), pastorale (G. Tulipano). Propiziato dalla circostanza commemorativa, l’opera da un lato fa tesoro delle ricerche precedenti, offrendo anche notevoli elementi di novità; dall’altro lato, in quanto frutto di lavoro interdisciplinare, va compreso nella circolarità che intercorre fra i singoli contributi.
Il volume è stato pubblicato in occasione dell’ottavo centenario della erezione canonica della chiesa (1220-2020)
Proverbi, indovinelli, scioglilingua, cunti, canti, foto e motti
“Sicilia in scena” nasce dalla volontà di raccontare la Sicilia attraverso i suoi aspetti più popolari. Le nuove generazioni rischiano di rimanere totalmente scollegate dalla cultura dei nostri avi e di non avere più la cognizione delle proprie radici e della propria lingua. Andiamo incontro al rischio concreto che la globalizzazione si trasformi in omologazione culturale. Ognuno di noi ha il dovere di tramandare la cultura di cui è in possesso. Dobbiamo essere documento vivo, tramite di conoscenza per chi non ha nozione del “prima”. L’augurio è che “Sicilia in scena”, attraverso la rappresentazione teatrale di proverbi, detti, filastrocche, indovinelli, racconti, canti e foto di gente di Sicilia, dalla fine dell’Ottocento alla fine degli anni ’50 del Novecento, possa essere di aiuto a quanti vogliono conoscere e comprendere, anche solo in piccola parte, la ricchezza culturale di cui siamo detentori.
LEGGI ESTRATTO
La mitezza, comportamento o atteggiamento ispirato a un senso di paziente e benevola umanità. è ancora possibile la mitezza in un mondo segnato dai nazionalismi e dalla paura dell’altro? In una Italia sempre più barricata dentro i propri confini? In questo volume si raccolgono alcuni interventi di studiosi e operatori sociali all’insegna del pensiero di Giorgio La Pira, indimenticato sindaco di Firenze che di mitezza caratterizzò la sua azione politica e la dialettica. Un saggio, questo, per chi ama pensare, riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni e desidera essere un po’ irregolare. A chi non si arrende alle mode dilaganti, a chi ama liberare il proprio pensiero dalle catene che spesso lo comprimono.
CONTRIBUTI: Claudio Saita – Rosa Loredana Cardullo – Antonio Di Grado – Giorgia Costanzo – Carmelo Lauretta – Vincenzo Morello – Christian Costanzo – Alessandro Dagnino – Luigi Arena – Margherita Asta
LEGGI ESTRATTO
Possono i cattolici parlare di una dimensione etica del piacere? L’argomento, uno dei più ‘tabuizzati’, suscita non poche perplessità negli ambienti cattolici, giacché secoli di tradizione ‘doloristica’ hanno relegato il piacere o in una dimensione edonistica o, al contrario, idealizzato fino a identificarlo con la gioia, riducendolo di fatto a una sorta di raggiro della natura per garantire la sopravvivenza della specie. L’autrice, senza scadere in semplicistiche valutazioni sul piacere sessuale in sé, si occupa degli elementi che giustificano pienamente un discorso cristiano sulla legittimità, bontà e ricerca del piacere sessuale nel contesto coniugale, attingendo innanzitutto al racconto della Genesi e al Cantico dei Cantici, poi analizza le ambivalenze dell’età patristica per approdare infine al magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI fino alla esortazione apostolica Amoris laetitia di papa Francesco.
Lo scopo di questo volume è di mettere in luce il pensiero e l’insegnamento di Giovanni Paolo II relativamente alla Madre di Dio, quale segno e strumento di Riconciliazione e di Pace nel ministero della salvezza. L’Autore prende in esame le prime quattro lettere encicliche di Giovanni Paolo II, considerate i documenti che maggiormente fondano e motivano il pensiero del papa: la Redemptor hominis, la Dives in Misericordia, la Dominum et vivificantem e la Redemptoris Mater. Il lavoro di Fr. Cristoforo Amanzi, a partire dalla sapiente e autorevole devozione di Giovanni Paolo II, mostra l’importanza della figura di Maria, quale Regina della Pace, nel nostro travagliato tempo. A motivo di ciò, il presente contributo risulta indispensabile per ogni cristiano che voglia costruire una fondata spiritualità sulla pace. Il volume si suddivide in due parti: la prima approfondisce l’insegnamento “dottrinale” ripercorrendo le prime encicliche di Giovanni Paolo II; la seconda, evidenzia il suo insegnamento “pastorale”.
La città è in preda alla disperazione!!! I CARICABATTERIE si sono ribellati alla schiavitù a cui sono quotidianamente sottoposti dagli umani, senza distinzione di sesso, età e condizione sociale. E così, milioni di caricabatterie, guidati dal più anziano di essi, FILDIFERRO, l’ultimo di una generazione ormai estinta di caricabatterie con la coda rigida come il fil di ferro, hanno invaso tutte le strade e al grido di IL POTERE AI CARICABATTERIE hanno conquistato la sala del consiglio comunale e cacciato via il sindaco per assumere TUTTO IL POTERE! Niente più ricariche allora! I giorni passano e i cellulari si spengono, gli smartphone collassano, i tablet emettono l’ultimo rantolo… Gli umani sono disperati e si assiste a scene terribili di astinenza!!! Ma finalmente qualcuno viene in aiuto ai poveri cittadini oramai disperati: le FORBICI! Migliaia di forbici scendono in piazza e prendono in ostaggio ognuna un caricabatterie, minacciando di tagliare il filo una volta per tutte. Altra agitazione! Altra paura! Come finirà? Niente paura, tutto tornerà come prima. Ma gli umani avranno imparato la lezione?
LEGGI ESTRATTO
Il volume raccoglie le riflessioni di autorevoli studiosi proposte nel Seminario Interdisciplinare in preparazione al V Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze, dal titolo Paolo VI, artefice dell’umanesimo cristiano nel XX secolo, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “M. Sturzo” di Piazza Armerina, dal 25 marzo al 13 maggio 2015, presso il Museo Diocesano. Parlare di umanesimo cristiano in Paolo VI è certamente un’impresa davvero ardua, dal momento che tutto il suo magistero, espresso attraverso allocuzioni, scritti e discorsi, era gravido di questo tema a lui molto caro. Tale pensiero che tradisce una forte passione antropologica del papa per la vita umana, viene contestualizzato in un momento storico particolare come, il XX secolo, attraversato dai totalitarismi, dai conflitti mondiali, dalla lenta ripresa del nostro Paese, dal fermento politico e teologico del mondo cattolico, sfociato poi nel grande evento del Concilio Vaticano II. Un contesto storico che sfocia nell’odierna società complessa, globalizzata e secolarizzata, in cui il messaggio di Paolo VI è oltremodo attuale e pertinente nell’indicare la misura vera dell’uomo nell’uomo-Figlio-di-Dio. L’antica storia del buon Samaritano è stata difatti il paradigma della spiritualità del Concilio e dell’intero magistero del papa, in virtù del quale la Chiesa si occupa, oltre che di se stessa e del rapporto che a Dio la unisce, dell’uomo come oggi in realtà si presenta. Diventa quanto mai risolutiva, la scelta di riconsiderare l’umano gesuano e cristico come centro nevralgico da cui ripartire, per comprendere l’uomo di oggi.
LEGGI ESTRATTO
There are no products |