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  • VERGA E NOI
    LA CRITICA, IL CANONE, LE NUOVE INTERPRETAZIONI
    (Siena, 16-17 marzo 2016)
    a cura di Riccardo Castellana, Andrea Manganaro, Pierluigi Pellini

    Si pubblicano in questo fascicolo degli «Annali della Fondazione Verga» i risultati del convegno Verga e noi. La critica, il canone, le nuove interpretazioni, organizzato a Siena il 16 e 17 marzo 2016 da Riccardo Castellana e Pierluigi Pellini presso il Dipartimento di filologia e critica delle letterature antiche e moderne, nell’ambito delle attività del Dottorato di ricerca in Filologia e critica e con il sostegno economico dell’editore Palumbo di Palermo.

    INDICE ANNALIL N. 9/2016
    – Romano Luperini: Il «terzo spazio» dei vinti
    – Andrea Manganaro: Partenze senza ritorno. Gli eroi di Verga e noi
    – Giuseppe Lo Castro: Gli incubi del narratore. Quelli del colèra e la logica della folla
    – Gabriella Alfieri: Le «gamme retoriche» del «non grammatico» Verga
    – Alessio Baldini: Raccontare l’Italia plurale: “questione meridionale” e immaginario morale nel Verga verista
    – Felice Rappazzo: Giovanni Verga moralista e antropologo: all’ombra del realismo, verso il Novecento
    – Francesco de Cristofaro: La realtà trema. Il Verga straniato di Vaccari, Scimeca, Delbono
    – Paolo Giovannetti: Il lettore ‘immersivo’ di Verga: qualche ipotesi
    – Daniele Giglioli: Il personaggio in lotta con l’autore: ’Ntoni ed Étienne
    – Riccardo Castellana: Descrizione d’ambiente e spazio sociale nel Mastro-don Gesualdo
    – Matteo Di Gesù: Verga e il sentire mafioso. Altre annotazioni tra storia e letteratura

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    ISSUE 9/2016 by: Annali 0,00

  • INDICE ANNALI 8/2015
    CAPUANA NARRATORE TRA FIABA E NOVELLA
    Atti del Congresso per il centenario della morte
    (Catania, 11-12 dicembre 2015)

    – a cura di Dora Marchese– Nicolò Mineo: Trasformazione e stabilizzazione nella fiaba di Capuana: Si conta e si racconta
    – Domenico Tanteri: Capuana fantastico (e fantascientifico)
    – Mario Tropea: Contributo per un ordinamento delle novelle spiritiche di Luigi Capuana
    – Rosalba Galvagno: La donna “nervosa” e “moderna” di Luigi Capuana. Fasma e i Profili di donne 83 Giorgio Forni Anomalia e sperimentazione nei Profili di donne di Luigi Capuana
    – Dario Stazzone: Tra parola e immagine: Profili di donne di Luigi Capuana
    – Ambra Carta: Le Appassionate in camera oscura
    – Dora Marchese: Riscritture capuaniane di novelle verghiane sulla giustizia
    – Giuseppe Domenico: Basile Ironia, pittoresco e orientalizzazioni. L’immagine della Sicilia nelle Paesane di Luigi Capuana
    – Arnold Cassola: Luigi Capuana e i suoi rapporti con Malta
    – Guido Nicastro: Gli atti unici di Capuana tra Verga e Pirandello
    – Aldo Maria Morace: Capuana e il teatro in versi
    – Cinzia Emmi: La voce di Giacinta: sulla lingua del dramma eponimo

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    ISSUE 8/2015 by: Annali 0,00

  • INDICE N. 7/2014
    GENERI TESTUALI NEL VERISMO

    – Carla Riccardi: Con il verismo nasce la novella moderna
    – Rosalba Galvagno: Figure del Cristo ne Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana
    – Margherita De Blasi: Tra romanzo e novella. Coincidenze tra X ed Eros
    – Damiano Frasca: Una lettura di Quelli del colèra di Giovanni Verga
    – Rosa Maria Monastra: Due serve verghiane: Lucia e Femia
    – Novella Primo: Le maschere nella Primavera di Verga novelliere
    – Oreste Palmiero: «Mio caro Pino della montagna»: In portineria e il teatro nel carteggio Verga-Giacosa
    – Andrea Manganaro: «La prima ispirazione della forma». La genesi ‘fiabesca’ delle novelle di Verga
    – Milena Giuffrida: Nella biblioteca di Verga: suggestioni e modelli
    – Antonio Di Silvestro: Verga: gli abbozzi teatrali e il ciclo incompiuto
    – Maria Di Giovanna: Squallide derive in Artisti da strapazzo. Su due finali e altre varianti
    – Giulia Lombardi: «In lei c’è una vera stoffa di novelliere». Federico De Roberto autore di novelle
    – Giuseppe Traina: Ironia e umorismo nella narrativa breve di Federico De Roberto
    – Rosario Castelli: Per un’edizione completa del teatro di Federico De Roberto: testi rappresentati, inediti e rari

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    ISSUE 7/2014 by: Annali 0,00

  • INDICE
    – Gabriella Alfieri: Presentazione
    – Giorgio Forni: La vicenda redazionale delle Novelle rusticane. Un quadro dei risultati conseguiti
    – Lucia Bertolini: Il percorso discontinuo da Frine a Eva
    – Maria Di Venuta: Il marito di Elena
    – Carla Riccardi: Primavera: una nuova fisiologia dell’amore
    – Margherita De Blasi: Per l’edizione critica di Eros
    – Rosy Cupo: Per l’edizione critica di Dal tuo al mio di Giovanni Verga
    – Barbara Rodà: Per l’edizione critica del testo teatrale de La Lupa. Con una nota su Cavalleria rusticana

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    ISSUE 6/2013 by: Annali 0,00

  • INDICE ANNALI N. 5/2012

    – Luciana Salibra: Incastri di lingua e dialetto nel Mastro-don Gesualdo di Vaccari
    – Manuel Gamuzza: La “silenziosa” evoluzione dei protagonisti: Gesualdo e Bianca tra le due stesure del Mastro
    – Antonio Di Silvestro: Capuana e Verga tra ‘plagio’ e riscrittura. La novella Quacquarà e il Mastro-don Gesualdo
    – Salvina Bosco: Le carte rapite
    – Antonio Di Grado: Viaggiatori virtuali e scrittori in gita. Da Verga a Vittorini e oltre
    – Modestino Della Sala: Verga e Del Balzo. La storia vera ne Il marito di Elena
    – Dario Stazzone: L’imperativo del nome del padre e il «delirio» ne Il marchese di Roccaverdina di Luigi Capuana
    – Luigi Di Giovanni: Il volto del paese di Cesare Dorello

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    ISSUE 5/2012 by: Annali 0,00

  • LEGGI ESTRATTO
    INDICE ANNALI 14/2021
    – Carla Riccardi: Che cos’è l’arte? Da Frine a Il come, il quando ed il perchè
    – Ilaria Muoio: L’urgenza della legittimazione. Poetiche e sviluppi della novella moderna in Italia
    – Ambra Carta: Il punto degli studi sull’opera critica di Luigi Capuana (2015-2021)
    – Giorgio Longo: La Chasse au loup (1915). Un’inedita versione operistica del bozzetto verghiano
    – Rosy Cupo: Dal tuo al mio, di Giovanni Verga. Una nuova prospettiva critica
    – Maria Melania Vitale: Giovanni Verga e Felice Cameroni: le carte ritrovate
    – Rosaria Sardo: De Roberto tra questione della lingua e formazione dello stile
    – Paolo Orrù: I contadini in Sicilia (1876): lingua, discorso e questione meridionale nell’inchiesta di Sidney Sonnino
    – Matteo Di Gesù: Luigi Natoli, I Beati Paoli, la mafia
    – Antonio Di Silvestro: La prima novellistica della Deledda tra Verga e il verismo: appunti critici
    – Dino Manca: Critica delle varianti e diacronie linguistiche in alcuni romanzi deleddiani, dai manoscritti alle edizioni Treves
    – Gabriella Alfieri, Salvatore Arcidiacono, Marco Biffi, Stephanie Cerruto, Antonio Di Silvestro, Valentina Puglisi, Rosaria Sardo: Il VIVer: vocabolario reticolare dell’italiano veristico
    – Chiara Corpace, Céline Grenaud-Tostain, Olivier Lumbroso, Jean-Sébastien Macke, Alain Pagès: Éditer, lire et transmettre les Ébauches des Rougon-Macquart d’Émile Zola: le projet ScéNa («Scénarios naturalistes»)

  • CODICE ETICO

    INDICE

    MEMORIE DI UMANITA’ E DIRITTO
    Kenneth Pennington
    : The Right to a Legal Defence and to a Just Procedure (Due Process)
    (ABSTRACT)

    SAGGI
    Andrea Padovani: Intrecci inattesi: giustizia e virtù in Abelardo ed Irnerio
    (ABSTRACT)

    Federico MartinoConcezione del potere e ius commune nella Sicilia normanna e sveva
    (ABSTRACT)

    Paolo NardiLe istituzioni garanti della pace universale nel pensiero dei giuristi tra XII e XIII secolo
    (ABSTRACT)

    Elvio AnconaThe logical structure of judicial reasoning. A Thomistic model
    (ABSTRACT)

    Antonia FioriPrimato pontificio e fonti del diritto in Juan de Torquemada 
    (ABSTRACT)

    Christian Zendri: Letteratura come diritto comune: il caso di Carlo Goldoni
    (ABSTRACT)

    NOTE E DOCUMENTI
    Pavel O. Krafl
    Fortified churches in the Kingdom of Bohemia and synodal legislation at the end of the 13th century 
    (ABSTRACT)

    Carlotta LatiniIl ‘vizio nefando’. Prospero Farinacci e la scienza giuridica sul reato di sodomia
    (ABSTRACT)

    Shiri RoelofsRobert Bellarmine (1542-1621) and the Law and Morality of the Market: A Brief Introduction
     (ABSTRACT)

     

    RICORDI
    Manlio BellomoRicordi… non è mai troppo tardi, nr. 14: Origine e profili della goliardia europea 
    (ABSTRACT)

    Manlio BellomoRicordi… non è mai troppo tardi, nr. 15: La memoria del diritto comune europeo
    (ABSTRACT)

    Manlio BellomoMemorie di una vita. Frammenti
    (ABSTRACT) 

    Manlio BellomoMemorie di studi e di scritture
    (ABSTRACT) 

    ORIENTAMENTI BIBLIOGRAFICI
    Bibliografia

  • Questo libro è un appassionato viaggio retrospettivo dentro la scuola, un viaggio a ritroso in cui le memorie dell’antropologa si intessono con i racconti di bambini, genitori, insegnanti, operatori sociali, impegnati a dare senso, in forme narrative e pragmatiche, all’«integrazione educativa». I dialoghi, gli avvenimenti e le scene di vita tra i banchi diventano un’occasione per specchiarsi e riflettere insieme sul mondo quotidiano della scuola, in una fase in cui in Italia si cominciava a sperimentare, come su un difficile banco di prova, il «paradigma interculturale». L’autrice restituisce, nella loro irrisolta frammentarietà, i vissuti, i dubbi e i desideri che animavano un circolo didattico periferico nel VI Municipio di Roma, nei primi anni di questo secolo, tra il 2000 e il 2001, e li reinterpreta alla luce degli scombussolamenti oggi in atto nel mondo della scuola. Ne emerge un affresco problematico delle dinamiche performative e simboliche che si attivano quando insegnanti, famiglie, educatori si confrontano con la governance dell’accoglienza per far fronte alla scolarizzazione di alunni «immigrati» e «rom».

  • Lampedusa viene perfettamente identificata con il tema dei migranti. Riconoscibile come primo approdo, è diventata un passepartout del discorso politico, una rete di significanti che genera innumerevoli spin-off, sottotrame varianti rispetto al main-plot ormai accettato, acclarato, riconosciuto da tutti in maniera acritica, dai telespettatori, dai lettori dei giornali, dagli intellettuali, dagli artisti. Che si decida di stare dalla parte dell’accoglienza o da quella dei respingimenti, Lampedusa diventa un set per la rappresentazione audiovisiva. La dialettica viene cancellata e i conflitti interni a ogni narrazione sono rimossi, perché si rinuncia a qualsiasi forma di complessità di lettura e di analisi. Lampedusa smette di essere un luogo reale, abitato da persone reali, con bisogni, aspirazioni, paure reali. Diventa invece il campo di battaglia delle narrazioni ideologiche.

  • La rappresentazione narrativa di luoghi, ambienti e paesaggi nelle due stesure del Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1888 e 1889) è analizzata con un approccio che integra al tradizionale approccio diegetico-letterario l’osservazione linguistico-stilistica e tipologico-testuale. A partire dal presupposto storico-critico che nel romanzo moderno lo spazio è il cardine della relazione tra sintassi, lessico d’autore, temi e contenuti, si è costruito e indagato un corpus di un centinaio di inserti descrittivi, consultabile in appendice al presente volume. Raffrontando sinotticamente le soluzioni testuali adottate nelle due edizioni del romanzo, si sono caratterizzate, in base a dati attendibili e oggettivi, le dinamiche di testualizzazione e di strutturazione dei dati spaziali e paesaggistici nel Mastro-don Gesualdo. Le rare enunciazioni teoriche verghiane sono state rapportate alle realizzazioni narrative, e si è appurato come, nel rappresentare la realtà nel secondo romanzo de I Vinti, Verga osservi il mandato zoliano di attagliare le descrizioni alla caratterizzazione ambientale dell’uomo-personaggio, senza tuttavia rinunciare a un descrittivismo liricheggiante e a volte soggettivizzato. L’articolata gamma di strategie sintattico-stilistiche ed elocutive – dal livello minimo di allitterazioni e onomatopee al livello più elevato di anafore, similitudini, antitesi, metonimie – conferma il costante connubio tra grammatica e retorica come cifra stilistica dei capolavori veristi.

  • Cura e traduzione di Agnese Silvestri

    Cosa accade se a suscitare una passione inesauribile per un essere dalla morale riprovevole è un uomo piuttosto che una donna, come era stato il caso della Manon Lescaut dell’abbé Prévost? È questo interrogativo a innescare in George Sand, allora coinvolta nel turbinio di emozioni della sua storia travagliata con Alfred de Musset, la scintilla creativa di Leone Leoni (1835). Nascono così i personaggi di Juliette e di Leone, lei incantevole figlia di un gioielliere di Bruxelles, cresciuta nella fatuità e nella frivolezza riservate alle ragazze di buona famiglia nei primi decenni dell’Ottocento; lui fascinoso nobile veneziano, dedito al gioco d’azzardo e alla truffa, pieno di debiti ma dalla vita sociale brillante, grandiosa e debosciata. Non lo nota neanche, Juliette, incontrandolo per la prima volta sulla propria strada. Ma l’ingenuità della prima giovinezza, la fondamentale immoralità di un’educazione che le toglie, invece di assicurarle, consapevolezza di sé e del mondo, la bonaria superficialità della famiglia dell’eroina, che non manca di coltivare ambizioni di ascesa sociale, la precipitano in una passione tanto rovinosa quanto inebriante. Trascinata da Leone in una tormentosa peregrinazione tra luoghi diversi e situazioni sempre più avvilenti, si aprono per Juliette abissi di umiliazione, ma anche ambigui spazi di libertà e di rivolta.

  • Questo libro raccoglie relazioni, articoli e riflessioni scritti o elaborati tra il 2016 e il 2021; non è quindi un’opera unitaria ma un insieme di varie stesure. Da un punto di vista formale, La vita ispirata si ricollega ad Approdi invisibili (scritto nel 2016) ma rispetto a quest’ultimo possiede un carattere più unitario, meno variegato, senza aspetti umoristici o narrativi, più identificabile nelle caratteristiche del ‘saggio’. Probabilmente è il più ‘filosofico’ dei libri di Sergio Guarino, dove è meglio espressa la sua personale visione sul significato dell’esistenza, anche se articolata attraverso scritti diversi. Il problema di fondo che qui viene esaminato è il futuro dell’Uomo e l’evidente suo ritardo rispetto allo sviluppo ormai sempre più pervasivo e trionfante della tecnica, della necessità di pensare e attuare un progetto per la sua evoluzione, indispensabile per non restare vittima del progresso.

  • Federico De Roberto occupa certamente un capitolo a parte nella storia dei rapporti tra Verismo e fotografia; non solo per i caratteri di originalità all’interno della cerchia catanese, ma anche nel panorama letterario europeo a cavallo tra Otto e Novecento. Tra i veristi è infatti l’unico ad aver elaborato una compiuta produzione foto-letteraria, ed è uno dei rarissimi autori dell’epoca ad aver pubblicato delle opere illustrate con i propri scatti, in cui testo e immagini riescono a dialogare coerentemente nelle sue «fatiche foto-monografiche». De Roberto concretizza il sogno irrealizzato di scrittori come Gautier, Strindberg e tanti altri: dare voce alla realtà fotografata, nello stesso momento in cui il testo la illustra. Lo scrittore narra ormai attraverso parole e immagini; in altre parole, se la realtà raccontata attraverso la scrittura acquista dignità di ‘vero’, può allora assumere vita autonoma. Viceversa, la fotografia, definendosi come realtà e rapportandosi specularmente ad essa, acquista nelle mani dello scrittore una funzione narrativa.

    Questo volume presenta la riproduzione anastatica delle sue principali opere foto-narrative: la monografia Randazzo e la Valle dell’Alcantara (1909) e l’articolo San Silvestro da Troina pubblicato nello stesso anno su La Lettura, «Rivista mensile del Corriere della Sera»; è accompagnato da un saggio introduttivo del curatore Giorgio Longo: Le «fatiche foto-monografiche» di Federico De Roberto.

  • Il presente volume si può considerare, in certo qual modo, come una continuazione del precedente lavoro Le lagrime e le risate delle cose. Aspetti del verismo, accolto, nel 1989, nella prima serie degli Studi della Fondazione Verga di Catania. Protagonisti dei saggi di cui il libro si compone sono, sicuramente, anche in questo caso, i maggiori rappresentanti del verismo italiano: Verga, Capuana, De Roberto (inquadrati nel contesto storico-culturale di cui fanno organicamente parte); la ricerca si sviluppa, tuttavia, su un campo che si estende oltre i confini comunemente assegnati alla materia in oggetto, procedendo secondo linee e in direzioni che divergono – a volte – da quelle più “tradizionali” e addentrandosi in territori poco frequentati (come nel caso di Capuana “fantastico” e “fantascientifico”) o del tutto inesplorati (nel caso dei rapporti tra Capuana e Maupassant). Da questo punto di vista, forse, un titolo più appropriato (in quanto più “aperto” e – almeno potenzialmente – “pluralista”) avrebbe potuto essere qualcosa come Paralipomeni sul verismo e sui veristi. Ma sarebbe apparso un po’ troppo “ingombrante”.

  • Tra le carte dei Branciforti che si trovano nell’archivio privato dei principi di Trabia, ora depositato presso l’Archivio di Stato di Palermo, si trova un manoscritto del secolo XVIII di complessivi 99 fogli che costituisce una “storica” Storia di Leonforte, la prima che sia stata tracciata sulla città di Nicolò Placido Branciforti. Questo volume, frutto di uno studio certosino del manoscritto, mira a fornire materiale di prima mano a quanti vogliono indagare con strumenti adeguati sul passato della città. Il lavoro del La Marca è stato integrato con un altro inedito, l’Historia di Castrogiovanni di Frà Giovanni de’ Cappuccini, del 1740, nelle parti dove tratta di Leonforte. Chiude infine il volume una preziosa appendice critica sull’Orto Botanico.